domenica 12 giugno 2016

Kitesurf

Salve a tutti,

oggi voglio raccontarvi qualcosa su un nuovo sport che ho iniziato a praticare: il Kitesurf.

Avevo già praticato il Windsurf a Rodi durante una vacanza e il Surf lo scorso anno vicino Roma, ma ora volevo concludere il terzetto con il Kitesurf.

Per chi non lo sapesse, il Kitesurf è uno sport che consiste nel cavalcare una tavola di dimensioni ridotte rispetto a quelle degli altri due sport elencati sopra; per farlo ci si aiuta con la forza di trazione del vento, grazie all'uso di una vela legata alla vita; questa, a differenza del Windsurf, non è posta sulla tavola e svetta in cielo come un aquilone, ottimizzando al massimo le correnti d'aria.

Le vele usate sono decisamente grandi e riescono a produrre una grande forza; è quindi totalmente sconsigliato imparare questo sport da autodidatti, senza un opportuno corso iniziale; la sicurezza è sempre la prima cosa e in questo caso, oltre a rischiare in prima persona, potreste far male a chi vi circonda; mi raccomando quindi di non sottovalutare il pericolo e mettervi nei panni di un istruttore esperto. Con lui/lei, vi renderete conto di come si può guidare la vela e che bastano alcune accortezze per controllarne la potenza senza impiegare la propria forza: la barra infatti si può governare con appena un dito per mano.

Conclusa questa nota dovuta, vi garantisco che le emozioni provate sono fantastiche, sebbene abbia bisogno di dedizione ed allenamento come qualunque altro sport. Non saranno poche le volte in cui fallirete, ma i sacrifici renderanno prezioso ogni piccolo passo avanti che saprete raggiungere.

Per chi inizierà a praticare questo sport, sentirete continuamente parlare di Finestra di Volo/Vento e dovrete fare numerosi esercizi per capirla...


Io è qualche mese che ci combatto e chiaramente continuo a sbagliare molto, ma rimbocchiamoci le mani e continuiamo ad esercitarci prima sulla spiaggia e poi in acqua: sotto allego una foto mentre provavamo il Body Drag sulla spiaggia; attaccata alla vela nella foto, c'è una ragazza di spalle.


Non aggiungo altro in quanto qualunque altra parola sminuirebbe quello che proverete dal vivo.

In fondo basta...
            ...provare a fare

lunedì 6 giugno 2016

Ricamo asciugamani

Salve a tutti,

in questi mesi non mi sono limitato a completare limoncello e crema (post precedenti), ma ho provato anche nuovi hobby e attività artistiche.

Oggi parleremo di qualcosa che non vi aspettereste da un ragazzo... il punto-croce :)

Alcune attività sembra abbiano delle connotazioni sessiste, ma dal mio punto di vista nessuna arte ha confini se non di sensibilità. Trovo quindi un limite altrui quello di non riuscire ad approcciare un hobby, artistico o meno, perché reputato femminile o maschile a priori. Abbiate piuttosto il coraggio di provare a fare qualcosa prima di trarre un giudizio assoluto sui vostri gusti.

Di seguito un video che ne spiega le basi:


Come si vede dal video, quello che si tenta di fare è realizzare delle crocette su una tela specifica (Tela Aida), così da generare linee e  zone colorate; l'unione di quest'ultime darà infine vita a disegni, scritte e molto altro.

Personalmente ho usato questo tipo di ricamo per ornare degli asciugamani con una fascia lavorata di tela Aida: su ogni fascia inserivo dei disegni e dei nomi, così da personalizzare ogni asciugamano per una singola persona.



Direi che alla fine il risultato è stato di grande effetto e spero sia stato apprezzato da chi lo ha ricevuto per regalo.

Il punto-croce è ottimale per chi si sente di possedere poche capacità manuali: l'attività ripetitiva aiuta velocemente ad immagazzinare esperienza, e il metodo usato permette di recuperare un eventuale errore in ogni momento, senza perdere tutto il lavoro fatto. Questi due punti di forza fanno di questo tipo di ricamo, un mondo aperto a tutti.

L'attività in questione è comunque da considerarsi un concentrato di pazienza e attenzione. Farlo vi impegnerà non poco e a volte sarà esasperante: in particolare quando ci si accorge di aver commesso un errore e si deve smontare parte di quanto sia stato realizzato fino a quel momento.

Spero vivamente di avere seminato un pizzico di curiosità in questa antica lavorazione artistica. Personalmente mi sono molto divertito e la consiglio per chi voglia trovare qualche secondo di pace con se stesso, ma soprattutto una grande soddisfazione per aver realizzato qualcosa con le proprie mani.

In fondo basta...
            ...provare a fare

mercoledì 21 ottobre 2015

Intaglio in legno

Salve a tutti,

oggi torneremo a parlare di un materiale da sempre usato dall'uomo... il legno.

Parecchi mesi fa avevamo visto come si realizzano dei ripiani per una libreria. Ora invece utilizzeremo il legno per realizzare un bassorilievo intagliato.
Ebbene si! mi butto in una nuova avventura artistica...

Prima cosa da procurarsi sono gli strumenti, ovvero le sgorbie.

Di seguito un video che ne spiega il funzionamento:


Personalmente ho girato parecchio su internet per capire cose e dove prenderle. Riporto qualche consiglio:

  • prendere sgorbie che siano di ottima fattura o vedrete che perderanno spesso l'affilatura e voi spesso la calma (io personalmente ho scelto le Pfeil, ma ci sono anche altre marche)
  • usate inizialmente legni teneri per non rovinare l'affilatura e prendere la giusta manualità con gli strumenti (non è per nulla banale neanche fare un taglio dritto fatto bene)
  • valutate che tipo/grandezza di intaglio volete fare: sgorbie grandi per disegni piccoli sono inutili e idem il contrario
Se poi avete dei dubbi specifici, posso provare a dare qualche consiglio.

Come si usano le sgorbie dopo averle comprate? di seguito un altro video che chiarisca un poco in merito:


Il sistema permette di ingannare l'occhio dando volume ad un bassorilievo senza dover realizzare un tutto tondo. Presi due elementi (esempio petalo e foglia), per dare l'idea di sovrapposizione, volume e profondità, occorre scavare l'elemento che si vuole in secondo piano (foglia) solo nella vicinanza dell'elemento che si vuole in primo piano (petalo) e tanto più ci si avvicini ad esso. Così facendo, sembra che l'uno (foglia) sia inserito al di sotto dell'altro (petalo).
Chiaramente le parole non rendono l'idea quanto il video sopra e, quindi, vi esorto a rivederlo più volte o cercarne altri online.

Tornando al mio tentativo di realizzare un intaglio in bassorilievo, ho preso quindi una tavoletta di legno e realizzato sopra un disegno a mano libera.
Purtroppo la foto del solo disegno iniziale è andata persa; vi dovrete quindi accontentare di una prima foto dove parte del disegno è già semilavorato.



La foto sopra è il risultato di un pomeriggio di attività; come è possibile vedere, alcune parti sono state lavorate solo nell'intorno della figura (fiore a sinistra), altre sono in fase avanzata di intaglio (fiore in alto a destra).

Con un'ulteriore pomeriggio ho completato il grosso del lavoro e iniziato a rifinirlo.


Vi piace?

In fondo basta...
            ...provare a fare

giovedì 1 ottobre 2015

Cucina - Limoncello e Crema di limoncello (Parte 3)

Salve a tutti,

scusatemi per l'assenza. Causa malattia e impegni sono stato lontano da internet, ma non dal provare molte nuove cose.

L'ultima volta avevamo messo Limoncello e Crema a riposare...
Tiriamoli fuori e filtriamo il limoncello per poi imbottigliarlo.



Ecco il risultato finale:


Buonissimi!

Direi che abbiamo concluso le nostre ricette... buona degustazione/digestivi

In fondo basta...
            ...provare a fare

domenica 22 marzo 2015

Cucina - Limoncello e Crema di limoncello (Parte 2)

Salve a tutti,

eccoci giunti al secondo post su limoncello e crema di limoncello.

L'ultima volta avevamo messo nell'alcol le bucce di limone finemente tagliate.


Ora riprendiamo il barattolo che avevamo riposto al chiuso, ed andiamo ad aggiungere gli ingredienti delle due ricette.


Sulla sinistra la pentola con acqua e zucchero, che servirà a completare il nostro limoncello; sulla destra, invece, panna e latte con l'aggiunta di vaniglia e zucchero per completare la nostra crema di limoncello.
Dopo aver preparato i due composti dolci, lasciateli raffreddare e quindi aggiungete separatamente l'alcol alle due ricette.

La crema sarà quindi passata in un filtro, imbottigliata e riposta nel freezer (pronta tra 15 giorni).
Il limoncello sarà aggiunto nuovamente alle bucce di limone e riposto al buio (pronto tra 30 giorni).

Direi che abbiamo concluso le nostre ricette e ora si dovrà solo aspettare per la degustazione :)

In fondo basta...
            ...provare a fare

giovedì 12 marzo 2015

Cucina - Limoncello e Crema di limoncello (Parte 1)

Salve a tutti,

come dice il titolo, in questo periodo di assenza da internet, mi sono voluto dare anche alla cucina.
Avendo degli ottimi limoni colti dall'albero, ho provato a fare sia il limoncello, sia la crema di limoncello.

Ecco di seguito le ricette (per i link basta cliccare sui nomi):


Iniziamo...

Prendiamo i limoni e puliamoli uno alla volta, stando ben attenti che non vi rimanga sopra sporcizia o polvere, quindi lasciamoli riposare qualche minuto. Vi garantisco che alla fine della pulizia si sarà sprigionato un forte e buon profumo di limone nella stanza (...altro che arbre magique)

Prendiamo ora un pela patate e passiamolo sui limoni, stando ben attenti a non prendere anche la parte bianca presente appena sotto la buccia: questa risulterà infatti amara e peggiorerà il livello del vostro limoncello o crema.


Ogni pezzo di buccia dovrà quindi essere ulteriormente affettata in sottili strisce (taglio alla julienne): questo permetterà al limone di rilasciare nell'alcol tutto il suo aroma. Nel foto sotto è possibile notare la trasformazione.


Infine, dovrà essere messo tutto in un contenitore di vetro con chiusura ermetica, aggiungendo alcol in rapporto ai limoni tagliati.


Come si può vedere in foto, non avendo un contenitore perfettamente ermetico, ho dovuto aggiungere della pellicola di plastica esterna al fine di sigillare meglio il tutto, e, a completamento dell'attività, dovendo conservare il barattolo in luogo asciutto e buio per un mese, ho avvolto lo stesso con della carta argentata da cucina, così da difenderlo da polvere e luce.
Ho quindi riposto il contenitore impacchettato nello sgabuzzino, così da essere protetto e ben lontano da fonti di calore dirette.

Abbiamo concluso la prima fase di preparazione e ora dobbiamo far riposare il tutto per un mese, sebbene io abbia una gran voglia di completare le ricette :)

In realtà, non avendo potuto inserire l'articolo prima per assenza della connessione internet, ma avendo concluso l'attività descritta già da più di due settimane, occorrerà aspettare meno di un mese per saperne di più.

In fondo basta...
            ...provare a fare

sabato 7 marzo 2015

Spazio in mansarda (Parte 2)

Ciao a tutti,

come avevo promesso, ho concluso e montato i ripiani, sebbene questo mi sia costato 38 di febbre e mal di gola. :(
Inoltre, causa disservizi di internet, pubblico solo ora i risultati del lavoro.


I ripiani erano classiche tavole di legno tagliate su misura e, come è possibile intravedere dalla foto sopra, risultavano ruvide al tatto, spigolose, piene di schegge... insomma molto grezze.

Per rifinirle ci sono voluti diversi passaggi:
  1. arrotondamento degli spigoli: è possibile farlo con carta vetrata o meglio ancora con una fresa apposita per un lavoro più preciso
  2. stuccatura del legno: serve a chiudere ogni buco o imprecisione del legno; può essere eseguita sia con stucchi naturali che acrilici; i primi si devono fare in casa con colla di coniglio e segatura, ma si tingono; i secondi sono più facilmente acquistabili già pronti sul mercato del fai da te, ma non si tingono; allego link a due video in merito.
  3. rasatura: prevede il passaggio della carta vetrata a varie grane dalla più abrasiva alla più liscia, in particolar modo dove si è stuccato o nei punti di rialzo; lo scopo è livellare la tavola eliminando l'eccesso e gli arrotondamenti del legno
  4. tinteggiatura: da il colore scelto alla tavola (io questo ho preferito non farlo per gusto mio personale)
  5. passaggio con il turapori per legno: è una sostanza che provvede a otturare i pori del legno per prepararlo all'attività finale
  6. ultima rasatura: con il turapori si solleva un sottile strato di una sorta di peluria dal legno; con questa ultima passata con carta abrasiva finissima, vi accorgerete al tatto come si passa da una tavola appena ruvida ad una superficie perfettamente liscia.
  7. lucidatura: passaggio di una mano di lucido con il pennello
L'opera finita vede i ripiani così lavorati.


Il risultato finale della libreria sarà quindi il seguente




L'ultimo ripiano in basso, è stato realizzato per poter essere messo come nella foto sopra, oppure parallelo agli altri scaffali: personalmente lo preferisco così perchè permette di inserire anche libri di lunghezza maggiore.

Spero vivamente di aver acceso un po' di curiosità e voglia di gettarvi in nuove esperienze o hobby.

In fondo basta...
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